Classi "razziali" a Pioltello? Ora diamo i numeri

I dati parlano chiaro: il 41% degli studenti del comprensivo è straniero. Il 65% di questi sono di Seconda generazione.

Classi "razziali" a Pioltello? Ora diamo i numeri
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Classi "razziali" a Pioltello. Un tema che sta facendo discutere in città, ma non solo. Eppure, nel mare di parole pronunciate, in pochi si sono fermati ad analizzare, numeri alla mano, quella che è la situazione di Pioltello. Noi lo abbiamo fatto.

Classi e "Apartheid"

"Apartheid", questa la parola che qualcuno ha pronunciato facendo riferimento alla scelta del dirigente scolastico Roberto Garroninella divisione delle classi prime medie. Perché nelle due sezioni a tempo pieno ce ne è una a maggioranza straniera e una maggioranza italiana. Un problema che era già stato sollevato mesi fa, quando le classi sono state costituite, ma che è esploso a seguito delle dimissioni della presidenza della Consulta stranieri (LEGGI L'ARTICOLO ).

Questione di numeri

Numeri alla mano, però, appare evidente un dato che, almeno per quanto riguarda il comprensivo Iqbal Masih, non può non essere considerato. Sui 1.254 ragazzi che frequentano i tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) 515 sono di origine straniera, pari al 41,01% del totale.
Ma non basta fermarsi a questo dato. In un periodo in cui il tema dello "Ius soli" e dello "Ius Culturae" è sulla bocca di tutti, anche qui i numeri parlano chiaro. Dei 515 stranieri, infatti, 338 sono nati in Italia ossia il 65,63% del totale.
Non ci sono i dati, ma se si andasse a verificare quanti sono coloro che hanno fatto l'intero percorso scolastico in Italia, i numeri sarebbero ancor più alti.

Italiani di istruzione

Ed è questo l'aspetto che ha voluto sottolineare il preside Garroni. Perché nelle classi  finite nel mirino, specialmente della politica, non basta fermarsi ai cognomi. Se è vero che in una delle prime c'è la quasi totalità di cognomi stranieri, quasi tutti sono in Italia sin da quando erano infanti. Hanno frequentato dalla materna nel Bel Paese, proprio come i compagni italiani.

Questione di apparenze?

La vicenda, però, non è mai entrata nel cuore del problema. Nessuno, per il momento, si è fermato ad analizzare i numeri, a capire i perché di scelte che possono far storcere il naso. Ci si è fermati a dire "è brutto che in una classe ci siano solo cognomi stranieri". Sul giornale in edicola domani (o nella versione sfogliabile per Pc, smartphone e tablet) troverete un ampio servizio di approfondimento con numeri e riflessioni sulla questione scuola a Pioltello.

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