L'impianto per il biogas sul confine fa infuriare Gessate

Il sindaco Giulio Sancini: "Ho interpellato tutti gli organi competenti ma non ho ancora avuto una risposta. La salute dei miei cittadini viene prima di tutto".

L'impianto per il biogas sul confine fa infuriare Gessate
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E' stato presentato alla Città metropolitana un progetto per realizzare una struttura a Masate, ma nessuno ha avvertito il paese confinante.

Nessuna risposta

E’ arrabbiato il sindaco di Gessate Giulio Sancini, dopo aver saputo quasi per caso del progetto per la realizzazione di un grosso impianto per la produzione di biogas a Masate.  Ha scritto ad Arpa, Regione, Città metropolitana e Comune di Masate, chiedendo di indire una conferenza dei servizi e la partecipazione alla stessa del suo Comune.  Ma, al momento non ha ancora ricevuto una risposta. "Ho appreso dai giornali l’intenzione di realizzare questo impianto - ha commentato - Ho scritto per sapere qualcosa di più ma, al momento non ho ancora ricevuto una risposta. Sono basito".

Preoccupato per la salute dei cittadini

Il primo cittadino è preoccupato per le dimensioni dell'impianto e per le ricadute che può avere sul territorio. "Mi basta che mi dicano che non mi riguarda o che si erano semplicemente dimenticati di avvertirmi - ha osservato - Ma devo sapere, perché la salute dei miei cittadini viene prima di tutto". Sancini teme infatti che l'impianto porterà un aumento considerevole del passaggio dei camion e molestie olfattive.

Aumenterà il traffico

"Una struttura così porterà un grosso aumento nel numero dei camion di passaggio", ha commentato Sancini, preoccupato per il passaggio dei mezzi pesanti che, dalla Sp 525, arriveranno poi sulla Sp 11 e sulla variante di Gessate.  Inoltre il primo cittadino teme le emissioni che un impianto per il biogas può produrre. "Sicuramente si formerà dell’acido solfidrico - ha osservato -  Che si percepisce in una parte per bilione. E noi non solo siamo vicini ma siamo anche sottovento».
Il borgomastro ha poi affrontato la questione economica. «Se vogliamo realizzare un impianto che debba prendere chissà cosa da mezza Lombardia, parliamone, sempre che non ci vada di mezzo la salute dei cittadini che, ovviamente non è derogabile - ha commentato - Credo che non si possa più agire come una volta quando il primo che si svegliava faceva il furbo e agli altri rimanevano i problemi».

Commenti
PINO

se fatto bene rispettando tutte le regole perchè no VEDETE MONTELLO A BERGAMO

Giuseppe

Il progresso deve andare di pari passo con la salute dei cittadini. Ben vengano gli impianti biogas, ma tutti ne devono essere informati per valutarne sia l'impatto che le problematiche.

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