Verrà aperta in centro una casa per i profughi

La parrocchia di Santo Stefano ha sposato l’appello del Papa e sta allestendo un appartamento in via Volta per alloggiare una famiglia di richiedenti asilo

Verrà aperta in centro una casa per i profughi
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La parrocchia di Santo Stefano scende in prima linea per l’accoglienza dei profughi. Aderendo all’appello di Papa Francesco sta infatti allestendo un appartamento in via Volta 4 destinata ad ospitare una famiglia di richiedenti asilo con bambini.

Monsignor Davanzo: "Raccogliamo così l’appello del Papa"

Sesto San Giovanni Monsignor Roberto Davanzo
Monsignor Roberto Davanzo, parroco di Santo Stefano

"Nel settembre del 2015 Papa Francesco aveva lanciato l’invito a tutte le parrocchie e istituzioni religiosi di mettere a disposizione spazi per l’accoglienza dei profughi". Spiega così l’origine del progetto il prevosto monsignor Roberto Davanzo. "Un appello che ha l’obiettivo di favorire un tipo di ospitalità diffusa sul territorio. Questo per evitare grandi concentramenti di immigrati che non aiutano l’integrazione delle persone che fuggono da guerra e fame".
La Diocesi di Milano aveva subito aderito all’invito. Così, con il supporto di Caritas Ambrosiana, in questi due anni e mezzo sono state raccolte le disponibilità di diverse parrocchie. A cui ora si aggiunge anche la parrocchia di Santo Stefano di Sesto San Giovanni.

L’appartamento sarà pronto a marzo

"Una volta sistemato e allestito, l’appartamento verrà ceduto in comodato d’uso alla cooperativa Farsi Prossimo che gestirà operativamente l’accoglienza di una famiglia di profughi, con bambini - spiega monsignor Davanzo - Verosimilmente l’accoglienza potrà partire da marzo».
Intanto si sta procedendo con i lavori di adeguamento dell’abitazione che dovrà essere arredata. E una grossa mano arriverà dai fedeli sestesi. Durante il periodo dell’Avvento, infatti, era stata lanciata una raccolta di arredi e suppellettili come stoviglie, biancheria da casa. «La risposta è stata molto positiva - ha detto don Roberto - Abbiamo raccolto una trentina di schede e adesso valuteremo il materiale a disposizione. Comunque torneremo a parlare ancora del progetto e della questione relativa al fenomeno epocale dell’immigrazione anche durante il periodo di Quaresima".

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