Una caduta fatale gli ha strappato la vita

Il centauro 43enne Andrea Bendoni ha perso la vita a seguito di una caduta in moto; il segratese stava rientrando a casa dopo una tappa al bar

Una caduta fatale gli ha strappato la vita
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Una caduta fatale gli ha strappato la vita (qui l'articolo). L'intera comunità segratese piange il centauro 43enne Andrea Bendoni.

La dinamica dell'incidente

Giovedì sera, poco prima delle 21, Bendoni aveva appena lasciato il bar di piazza San Francesco, punto di ritrovo della sua compagnia. Aveva salutato tutti calorosamente, come sempre, e poi aveva recuperato la sua moto, una Ducati rossa fiammante, di fronte al Centro Verdi. Pochi secondi dopo, però, ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro la rotonda all’incrocio tra via XXV Aprile e via I Maggio, battendo violentemente il volto contro il muretto del rondò. Due passanti, che incredule hanno assistito alla scena, sono corse subito dal 43enne.

Una caduta fatale

A nulla è valso l'intervento dei soccorritori della Croce Rossa di Peschiera, né quello degli operatori dell'automedica. Lo hanno caricato sull’autolettiga e hanno proseguito le manovre fino a quando non sono giunti, in codice rosso, all’ospedale San Raffaele. Le condizioni di Bendoni sono apparse critiche fin da subito e, poco dopo, è spirato.
Sulla dinamica stanno indagando i carabinieri della stazione di Segrate, accorsi anch’essi sul luogo dell’incidente.

Il ricordo degli amici

La scomparsa di Bendoni ha lasciato i segratesi di stucco, increduli che sia capitata una simile tragedia.
Il 43enne lascia la moglie Elena e due bambine piccole. «Era un gran lavoratore - ha ricordato un amico - Faceva il saldatore in una ditta a Redecesio e veniva al bar solo qualche volta nel fine settimana. Non so come mai ieri (giovedì, ndr) fosse lì». Una delle sue più grandi passioni, oltre al Milan, la sua squadra del cuore, erano le moto. «Adorava la sua due ruote - ha proseguito - Ma da quando era diventato papà l’aveva messa parte e la utilizzava solo per andare al lavoro e per venire al bar; spesso, abitando qui vicino, la portava a mano fino a casa».

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