Comunicare con un bambino che balbetta: consigli per i genitori

Una serie di comportamenti da osservare in famiglia: servono un clima disteso e imparare a relazionarsi nel modo corretto

Comunicare con un bambino che balbetta: consigli per i genitori
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La reazione ad un bambino che balbetta è spesso guidata dall’allarmismo e dal tentativo di risolvere il problema al più presto, per evitare il rischio che divenga permanente e possa compromettere la vita sociale, le amicizie, il rendimento scolastico. A volte, in famiglia la balbuzie può diventare un tabù e il problema viene taciuto, ignorato o sottovalutato. Frequente è anche la situazione in cui i genitori vivono un profondo senso di colpa considerandosi i principali responsabili. Le relazioni familiari rischiano così di perdere spontaneità, di snaturarsi gradualmente.

Cosa fare con un bambino che balbetta?

Bisogna ricordare che la balbuzie non è causata da un problema psicologico o da un trauma, come spesso si crede. La persona o il bambino che balbetta spesso viene etichettato come “ansioso”, “problematico”. Niente di più sbagliato. L’ansia in questa partita gioca certamente un ruolo cruciale, ma non come causa, come effetto. Che si tratti di una fase passeggera o di una balbuzie persistente, la domanda che si pongono tutti i genitori è molto semplice: come mi devo comportare? A casa è importantissimo mantenere un clima disteso e imparare ad essere dei buoni comunicatori in prima persona. Ecco 10 semplici consigli da mettere in pratica in famiglia.

Non correggerlo

Interrompere e completare le parole al posto del bambino che balbetta non è un modo efficace di aiutarlo. Aumenterà soltanto la tensione e la convinzione di non essere in grado di parlare da solo;

Ascoltalo

Dedica più tempo all’ascolto di tuo figlio: crea momenti specifici per la condivisione in un clima disteso e piacevole per tutta la famiglia;

Fagli delle domande

Pur evitando di sottoporre il bambino che balbetta a un “interrogatorio”, è bene interagire con domande. Le domande fanno parte della vita relazionale che dovrà affrontare quotidianamente;

Non sovrapporti al suo discorso

Parlare rispettando i turni di conversazione, senza coprirsi a vicenda. È una buona norma per tutta la famiglia;

Spegni tutte le distrazioni

Per capire se ci sono problemi o miglioramenti è importante dedicare ai figli un tempo che non sia disturbato da tablet, smartphone e tv;

Mostra interesse

Quando tuo figlio parla, non mettergli fretta e non mostrare nervosismo, se fatica a completare le parole. Mostra che sei interessato a quello che dice più che a come lo dice;

Promuovi la sua autostima

Mettere in evidenza i risultati positivi più che i difetti e le mancanze è fondamentale per accrescere l’autostima del bambino. Condividi le tue emozioni con tuo figlio e aiutalo a trovare il modo per esprimere le sue, senza imbarazzo e vergogna;

Non creare regole speciali

Non ingabbiare un bambino che balbetta in un sistema di regole che vale solo per lui e non per gli altri fratelli o componenti della famiglia;

Riduci i livelli di ansia

I sensi di colpa e l’ansia sono inutili e dannosi per tuo figlio e per tutto il contesto familiare. Anche uno stile di vita troppo agitato e stressante può intensificare gli episodi di balbuzie;

Spiegagli che non sarà per sempre

Devi essere il primo a non sentire tuo figlio come diverso o problematico a causa della balbuzie. Ricordati (e fagli capire) che la sua fatica non è insuperabile, ma può essere trattata attraverso percorsi svolti con l’ausilio di esperti che sappiano adattare alle specifiche caratteristiche ed esigenze del bambino l’attività riabilitativa. Generalmente intorno ai 6-7 anni comincia ad emergere più chiaramente nel bambino che balbetta la consapevolezza della difficoltà nel parlare. Può essere questo il momento giusto per cominciare un percorso rieducativo.

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