Polizia Locale ridotta all'osso a Pozzo, Vaprio e Trezzano Rosa

Le minoranze di Pozzo, Vaprio e Trezzano hanno presentato un'interrogazione comune per saperne di più.

Polizia Locale ridotta all'osso a Pozzo, Vaprio e Trezzano Rosa
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Polizia Locale a corto di agenti. Le  minoranze di Pozzo, Vaprio e Trezzano portano la vicenda nei rispettivi Consigli comunali.

Una Polizia Locale per tre Comuni

Pochi agenti di Polizia Locale e le minoranze si preoccupano. Tanto da aver preparato un’interrogazione congiunta da portare nei rispettivi Consigli comunali per saperne di più sul "male" che, da qualche tempo, sta affliggendo il corpo intercomunale "Martesana Est".

Insieme dal 2012

Dal 2012 Pozzo, Trezzano Rosa e Vaprio contano su un unico comando per la Polizia Locale, dopo un accordo che aveva visto i tre allora sindaci Adelio Limonta per Trezzano, Roberto Botter per Pozzo e Roberto Orlandi per Vaprio firmare in pompa magna l’unificazione del servizio. Ora però la situazione della Polizia Locale preoccupa e sono stati i leader dei gruppi di minoranza Daniela Pancali di Obiettivo Comune (Pozzo), Alessandro Riva, della Lista civica (Vaprio), e Paolo Cianni di Progetto civico (Trezzano), a prendere metaforicamente carta e penna per portare la questione all’attenzione dei rispettivi Consigli comunali e saperne di più.

Numerose dimissioni

"Nell’ultima relazione del comandante del Corpo intercomunale di Polizia Locale si parla di una grave situazione di organico - hanno sottolineato le minoranze nel loro documento - Nell’anno 2017 e nei primi mesi del 2018, la situazione organizzativa del Corpo si è ulteriormente aggravata a causa di un ulteriore ridimensionamento dell’organico per le numerose dimissione avvenute. La nostra preoccupazione è quella del venir meno di un efficace presidio sul territorio dei Comuni di Vaprio, Pozzo e Trezzano a discapito della sicurezza dei nostri cittadini".

"I diritti dei lavoratori?"

I tre gruppi di minoranza hanno anche chiesto  "con riferimento alla cronica insufficienza d’organico in forza presso il Corpo intercomunale, di sapere se, rispetto all’organizzazione dei servizi in essere sono rispettati i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori in servizio".

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