Troppi ormoni nel Lambro e i pesci cambiano sesso

Lo sostiene il Codacons secondo cui il fenomeno è da tempo sotto gli occhi degli esperti.

Troppi ormoni nel Lambro e i pesci cambiano sesso
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Troppi ormoni nel Lambro e i pesci cambiano sesso. Lo afferma il Codacons secondo cui “le sostanze immesse nel fiume attraverso la rete fognaria causerebbero disfunzioni ormonali”.

Troppi ormoni nel Lambro e i pesci cambiano sesso

“A causa delle sostanze tossiche immesse nel Lambro i pesci cambiano sesso”. Lo sostiene il Codacons che in una nota diffusa oggi lancia l’allarme “Si tratta di un fenomeno che compromette inevitabilmente l’attività produttiva producendo immensi danni sulla popolazione ittica”.

Mutazioni preoccupanti

Secondo l’Associazione da tempo nei fiumi come il Lambro, ma anche il Po ed altri specchi d’acqua italiani sono in atto mutazioni preoccupanti nei pesci. Questo sarebbe da attribuire a “una serie di sostanze che vengono immesse nelle acque attraverso la rete fognaria e di irrigazione: in prevalenza ormoni naturali, sintetici e sostane chimiche capaci di alterare le funzioni ormonali dei pesci, con effetti sul loro apparato riproduttivo”.

Si tratterebbe delle sostanze più diverse, partendo da quelle naturali che sono frutto del nostro stesso metabolismo, a quelle di origine sintetica, come pillole, farmaci, cosmetici, ma anche composti per la cura della persona e pesticidi.

Un “bombardamento” che causa disfunzioni

Ad esempio, fa sapere il Codacons, nelle acque analizzate “sono stati rinvenuti livelli molto alti di “interferenti endocrini” – cioè sostanze che alterano le normali funzioni ormonali – che, attraverso la catena alimentare, vengono assimilati dai pesci: un “bombardamento” che si ripercuote sul loro apparato riproduttivo, provocandone l’intersessualità. Il che vuol dire che sono stati ritrovati esemplari con gonadi intersessuali, vale a dire contemporaneamente maschili e femminili.

L’esposto in Procura

Un fenomeno preoccupante per cui l’Associazione presenterà presto un esposto in Procura e diffiderà la Regione: “data la situazione si richiede l’immediata installazione di depuratori e, per risolvere il problema alla radice, l’eliminazione dell’immissione di sostanza nocive nelle acque”.

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