Multa da 43 euro ne costa al Comune tremila

E' costata cara la testardaggine dell'Amministrazione, condannata a pagare le spese legali e processuali.

Multa da 43 euro ne costa al Comune tremila
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L'ente di Cassano ha presentato ricorso ma ha perso.

Multa a un cittadino costata cara

Pur di incassare una multa da 43 euro il Comune è andato in causa. E ha perso rimettendocene oltre tremila. Una scelta che si è rivelata azzardata. L’ente era convinto di avere ragione e ha impugnato la sentenza ma ci ha rimesso solo il pagamento delle spese legali. Ad averla vinta è stato un cassanese che ha presentato ricorso contro una multa.

La vicenda

Il 26 febbraio del 2015 gli agenti hanno multato M.O., residente in città, in base all’articolo 146, comma 1 e 2, del Codice della strada. La norma riguarda la violazione della segnaletica stradale e la sanzione può arrivare da 41 a 169 euro. All’automobilista cassanese, che ha presentato ricorso al giudice di pace del Tribunale di Milano contro il verbale di accertamento, era stato chiesto di pagarne 43. La prima sentenza risale al 29 settembre del 2015, con l’accoglimento delle richieste dell’automobilista. Il Comune aveva dovuto restituire i 43 euro versati.

L'appello

La Giunta, il 29 ottobre dello stesso anno, ha autorizzato la costituzione in giudizio per opporsi e ottenere l’annullamento della sentenza e ha incaricato un avvocato di seguire il caso e rappresentare il Comune, "difendere la legittimità degli atti adottati", si legge nella delibera. Il ricorso in appello è stato presentato il 9 febbraio dello scorso anno. Il 23 ottobre il giudice del Tribunale di Milano ha dichiarato cessata la materia del contendere condannando l’ente al pagamento delle spese processuali di quattrocento euro oltre il rimborso forfettario, Iva e Cpa (Cassa previdenza avvocati). Tra queste e la restituzione della multa, il Comune ha quindi sborsato 626,65 euro, a cui si somma il compenso dell’avvocato di oltre 2.500 euro.

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