Monossido killer uccide pensionato. L'ultimo saluto al figlio: "Ciao Luca sto morendo"

Lo ha ritrovato in fin di vita il figlio Luca, ma era troppo tardi.

Monossido killer uccide pensionato. L'ultimo saluto al figlio: "Ciao Luca sto morendo"
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Monossido killer uccide un pensionato a Pontirolo. Il 79enne aveva tolto gli sportelli della vecchia stufa a legna, lo ha ritrovato il figlio ma ormai era troppo tardi. Ha tentato l’impossibile per salvarlo, ma gli è morto davanti agli occhi.

Monossido killer

E’ morto così sabato sera Ferdinando Vagni, ex agricoltore residente al civico 2-3 di via Arcene. Stando a quanto emerso, l’uomo avrebbe respirato per circa due ore il gas proveniente da una stufa  lasciata aperta durante la notte. Sono bastate due ore per ucciderlo. Dopo aver passato la serata in salotto, era andato a dormire, e solo i suoi colpi di tosse hanno svegliato uno dei due figli che vivono con lui, Luca, ma non c’è stato nulla da fare.

Parla il figlio, disperato

“Ha lasciato spegnere il fuoco ma ha tolto gli sportelli della stufa prima di coricarsi”   ha raccontato con gli occhi lucidi l’uomo, ancora sconvolto. “Io dormo nella stanza accanto e intorno alle 23.15 ho sentito dei colpi di tosse, così mi sono alzato a vedere se  stesse male. Ma appena ho aperto la porta mi è arrivato come un pugno in faccia: il monossido aveva invaso la casa e sono svenuto”.

“Sto morendo, ciao Luca”

Ripresosi dal malore, il figlio si è trascinato in ginocchio ad aprire la porta d’ingresso della casa in modo da far uscire il gas, poi ha prestato soccorso al padre.

“Stava male, chiudeva gli occhi e non riusciva a respirare”  ha raccontato. “In due minuti è morto… Se non mi fossi alzato saremmo morti anche io e mio fratello… per fortuna le porte delle nostre camere erano chiuse. Ha fatto tre sospiri e mi ha detto ‘Mettimi sul divano, sto morendo… Luca ciao'”.

Il massaggio cardiaco

Luca ha tentato il tutto per tutto per salvare il padre, ma non c’è stato nulla da fare. “Gli ho praticato il massaggio cardiaco e fatto la respirazione bocca a bocca, ma non è servito, aveva respirato troppo gas. Mi è preso il panico e non sono riuscito nemmeno a telefonare a mia sorella che vive a un chilometro da qui, così ho inforcato la bicicletta e sono andato da lei”.

Resta solo col fratello disabile

Una volta raggiunta, la sorella ha immediatamente avvertito il “118” e sul posto sono arrivate un’autoambulanza e una squadra di pompieri. “Ormai papà era morto. Se ci penso impazzisco… Se non avesse tolto gli sportelli sarebbe ancora vivo, anche se soffriva di cuore stava bene. La mamma è mancata tre anni fa, anche allora l’aveva trovata io, a terra, stroncata da un infarto… Ora il papà. Mio fratello è disabile e adesso tutto dipende solo da me”.

Nella foto, il pensionato Ferdinando Vagni

 

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