Pedofilo in pausa pranzo incastrato dai carabinieri

Tre le vittime accertate. Decisivi per il riconoscimento lo scooter e il cellulare arancione.

Pedofilo in pausa pranzo incastrato dai carabinieri
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Colpiva durante la pausa pranzo, avvicinando le sue giovani vittime e palpeggiandolo. E' stato arrestato dai carabinieri un pedofilo di Paullo.

Pedofilo in pausa pranzo incastrato dai carabinieri

Tre denunce ai carabinieri. Da altrettante bambine. "Mi si è avvicinato nell'androne del palazzo e mi ha toccato". Un'indagine lunga e dettagliata, che ha portato all'arresto di un cinquantenne di Paullo con un precedente specifico risalente a 15 anni fa.

Il primo episodio

Il pedofilo aveva cercato di colpire ad aprile, in un palazzo della zona Baggio di Milano. La vittima una ragazzina di 12 anni che sta tornando da scuola. Lui la segue e la avvicina una volta entrata nel palazzo. Prova ad allungare le mani, ma lei riesce a divincolarsi e lui scappa. In serata la ragazzina e il papà si presentato dai carabinieri della stazione San Cristoforo per sporgere denuncia. Le indagini partono da lì. Ma gli elementi sono pochi.

Una seconda denuncia

Due mesi più tardi in caserma arriva un'altra denuncia, presentata da due amiche, che raccontano di un uomo appostato accanto al citofono di casa loro. Poi, una volta entrato, ha allungato le mani, palpando una delle due prima di allontanarsi. Le ragazzine riferiscono un particolare che risulterà decisivo: il pedofilo impugna un cellulare con una cover arancione.

Le telecamere

I carabinieri analizzano le immagini delle telecamere del quartiere e notano uno scooter che, una volta incrociate le due ragazzine, fa inversione e le segue. La targa è parziale, ma confrontando una lista di scooter compatibili si riesce a risalire a una persona con un precedente nel 1993. Le analisi sui tabulati del suo telefono dicono che era in zona quando sono avvenute le molestie.

L'ultimo episodio

E' agosto quando il pedofilo torna a colpire. La vittima questa volta ha solo 7 anni e abita in zona Barona. Lui la insegue sulle scale, ma sulla porta di casa c'è la mamma, che lo mette in fuga.  Poche settimane più tardi la piccola lo rivede in giardino e lo riconosce. Lui scappa, ma il papà prende nota della targa dello scooter. E' il particolare decisivo, che permette al pm Luca Gaglio di chiedere un'ordinanza, firmata dal gip Luigi Gargiulo. I carabinieri vanno e prenderlo, e lui confessa. Viene arrestato.

 

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