Sottopagati e controllati, sciopero degli insegnanti di sostegno VIDEO

Manifestazione a Vimercate sotto la sede di Offerta Sociale.

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Sottopagati e controllati attraverso una “app”, sciopero degli insegnanti di sostegno. Un centinaio di educatori che lavorano per il Consorzio Csl hanno manifestato nella mattina di oggi, venerdì, in piazza Marconi, a Vimercate.

In piazza Marconi ha infatti sede Offerta Sociale, azienda che fornisce servizi sociali ed educativi per conto di 29 Comuni del Vimercatese e del Trezzese.

A far la voce grossa sono soprattutto gli educatori di Aeris (la cooperativa di Vimercate che si è aggiudicata il bando di Offerta Sociale insieme a La Grande casa” e “Atipica”) scesi in piazza in massa “armati” di cartelli per protestare contro le condizioni imposte nel contratto di lavoro.

 I motivi della protesta

Diversi i motivi che hanno spinto gli educatori a manifestare. Innanzitutto la paga, come spiegato da Beatrice Valla della Rsu di Aeris, di 8.50 euro l’ora, lordi. Molto poco per chi svolge un lavoro importante e delicato a contatto con bimbi disabili e bisognosi di particolari attenzioni e professionalità. E ancora: la mancanza di un riconoscimento economico delle ore extrascolastiche impiegate per la preparazione;  la sospensione del pagamento dopo i due giorni di assenza da scuola dello studente affiancato;  l’applicazione di un contratto sì a tempo indeterminato, ma ciclico, che quindi non prevede l’erogazione di uno stipendio durante il periodo estivo; la nuova legge che impone, entro il 2021, che tutti gli operatori abbiano una qualifica in Scienze dell’educazione, che comporta anche un esborso economico a carico esclusivo degli stessi educatori.

Controllati con una “app”

Infine, l’aspetto che ha destato più scalpore, anche dal punto di vista mediatico, ossia l’obbligo per gli educatori di timbrare virtualmente, attraverso una app scaricata sullo smartphone ad ogni inizio e fine dell’ora di affiancamento allo studente.

“Si tratta di un provvedimento inaccettabile e lesivo della nostra professionalità e dignità, per altro pericoloso anche per il rispetto della privacy degli studenti – ha spiegato Beatrice Valla – Ad ogni ora di lezione siamo costretti a registrarci, con relativa perdita di tempo, sia all’inizio che al termine. Il tutto con il solo scopo di sgravare del compito di registrazione della presenza l’amministrazione di Offerta Sociale. Senza scordare che in origine il bando prevedeva addirittura che, tramite la app, l’educatore venisse costantemente monitorato attraverso la geolocalizzazione. Funzione che, fortunatamente, è stata eliminata anche se è ancora prevista all’interno del bando”.

Gli educatori in piazza hanno chiesto di essere ricevuto dai vertici di Offerta Sociale per rappresentare i problemi nella speranza di una soluzione concordata.

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