Spacciava cocaina ed eroina pusher preso dopo aver colpito un carabiniere

Uno dei militari intervenuti per braccarlo è stato colpito alla testa ed è finto al Pronto Soccorso.

Spacciava cocaina ed eroina pusher preso dopo aver colpito un carabiniere
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Pensava che il boschetto di Trenzanesio fosse il luogo perfetto per gestire il suo traffico illecito. Ma non aveva fatto i conti con i carabinieri che tenevano d'occhio la situazione. E neanche il tentativo di fuga, con rissa annessa, ha permesso al pusher di farla franca.

Pusher in manette a Pioltello

L'arresto si è consumato ieri pomeriggio, mercoledì, intorno alle 17.  I carabinieri del Nucleo Operativo Raddomobile di Cassano d'Adda sono entrati in azione nella zona industriale di via 1 Maggio a Pioltello, al confine con il boschetto di Trenzanesio e la ferrovia. Quello era il luogo che il pusher aveva scelto come base sicura per lo spaccio.

Rissa per scappare

Peccato che al posto dei soliti compratori, lo spacciatore, un uomo di 32 anni originario del Marocco, si sia trovato i carabinieri. Vistosi braccato, il delinquente ha cercato di fuggire facendosi largo con la forza. Ha colpito alla testa uno dei militari e, insieme a un altro uomo fermato con lui, ha tentato di far perdere le sue tracce. Ma non ce l'ha fatto ed è stato ammanettato dai militari di Cassano in collaborazione con i carabinieri della Tenenza cittadina.

Carabinieri al Pronto Soccorso

Durante le fasi concitate, uno dei militari è stato colpito ed è stato necessario l'intervento di un'ambulanza della Croce Verde. Il carabiniere è stato soccorso e portato in ospedale, dove è stato dimesso con dieci giorni di prognosi.

Addosso cocaina ed eroina

Addosso al pusher i carabinieri hanno trovato 8 grammi di cocaina e di eroina già divisa in dosi, inoltre aveva con sè circa 65 euro provento dell'attività di spaccio. Condotto in caserma per identificazione, è stato accertato che sulla sua testa pendeva un provvedimento di esecuzione di pene per la condanna a 2 anni e 2 mesi  di reclusione per reati commessi tra il 2013 e il 2015 nelle Provincie di Cremona e Milano. Il 32enne è stato processato stamattina per direttissima e portato a San Vittore dove sconterà la pena.

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