Vaprio finisce in tribunale la vicenda che lega un "cordolo killer" alla first lady di Pozzo d'Adda

L'11 marzo del 2014 la consorte del sindaco di Pozzo d'Adda era inciampata lungo l'Alzaia ed era finita in ospedale. Aveva chiesto i danni, ma la vicenda non si è ancora conclusa e ora finisce in tribunale.

Vaprio finisce in tribunale la vicenda che lega un "cordolo killer" alla first lady di Pozzo d'Adda
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Sono passati quattro anni dall'incidente avvenuto a Vaprio sull'Alzaia sul cordolo posto di fronte alla scalina leonardesca. Ma la questione che vede coinvolto il Comune e la moglie del sindaco di Pozzo non è ancora conclusa.

Il cordolo fatale

Erano le 16.30 di martedì 11 marzo del 2014, e Maria Josè Quadri, classe 1957, sposata da 39 anni col primo cittadino di Pozzo d'Adda, Roberto Botter, si stava dirigendo verso l'ingresso della scala leonardesca per raggiungere piazza del Municipio. Ma non ci è riuscita perché è inciampata sul cordolo posto all'ingresso della scalinata.

L'incidente

La donna è caduta rovinosamente a terra. E, come avviene in questi casi, ha cercato di proteggersi il volto, mettendo le mani avanti. Per l'impatto si è spezzata un polso ed è svenuta. Immediata era partita la richiesta di soccorsi che avevano portato la donna in ospedale per accertamenti. Era stata quindi visitata, medicata e aveva ricevuto una prognosi di 35 giorni.

La citazione per danni

In seguito aveva citato per danni il Comune di Vaprio d'Adda. L'Amministrazione, da parte sua, si era avvalsa della polizza per la responsabilità civile verso terzi, istituita con una compagnia di assicurazione. E questa, dopo le perizie del caso, ha deciso di resistere al procedimento di rimborso. Ma per dare il via libera all'azione legale si è dovuti prima passare da una delibera di Giunta.

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