Dipendenti Superdì protestano in Regione Lombardia

Alcuni lavoratori non vedono lo stipendio da agosto. A ottobre è stata riconosciuta la cassa integrazione, ma non hanno ancora percepito nulla.

Dipendenti Superdì protestano in Regione Lombardia
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Dipendenti Superdì e Iperdì in piazza questa mattina, martedì 15 gennaio. Una delegazione di una dozzina di rappresentanti dei lavoratori, alcuni dei quali non vedono uno stipendio dall'estate, è stata accolta agli uffici della Regione in via Filzi a Milano.

Manifestazione dei lavoratori dei supermercati Superdì e Iperdì

Dipendenti Superdì e Iperdì

Una vicenda paradossale che coinvolge i lavoratori di 43 negozi che facevano riferimento a un'unica proprietà, la G.C.A. Generalmarket srl. Questa a luglio ha abbassato le saracinesche degli esercizi (tranne poche eccezioni che hanno proseguito l'attività sino a settembre) e a dicembre ha presentato istanza di concordato fallimentare.

Disperati

I loro destini però non sono tutti uguali. Alcuni punti vendita, una quindicina, sono stati ceduti e hanno riaperto (tra questi Muggiò, Cogliate, Treviglio, Rho, Pavia, San Colombano). Ma per tale procedura la pratica è nelle mani del giudice per presunte irregolarità. C'è dunque apprensione tra i dipendenti, che dalle nuove società, Italmark e Maxi Dì, hanno percepito anche gli arretrati mancanti.

Cassa integrazione

Tutti gli altri invece, sono nel limbo di non sapere cosa succederà. Ci sono trattative in corso per una cessione, ma non ancora definite. A ottobre era stata accordata dal ministero la concessione della cassa integrazione straordinaria, ma non è ancora partita.

Difficoltà economiche

"Mutui, bollette, spese scolastiche dei figli non si fermano per queste famiglie, costrette a subire passivamente l'evolversi della situazione, spesso troppo "vecchi" per trovare una nuova occupazione in un settore che assume stagisti e apprendisti appena ventenni", protestano.

Appoggio dalla Regione

La delegazione dei lavoratori è stata accolta ad un tavolo tecnico, alla presenza anche del presidente Attilio Fontana. "Ci hanno assicurato che cercheranno di perorare la nostra causa presso gli enti competenti per entrambe le situazioni", hanno spiegato i dipendenti.

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