L'assessore regionale uscente Viviana Beccalossi lascia FdI

"Inaccettabile imbarcare, per un pugno di voti, personaggi cacciati da altri partiti e dalla moralità quanto meno sospetta".

L'assessore regionale uscente Viviana Beccalossi lascia FdI
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Viviana Beccalossi, assessore uscente al Territorio di Regione Lombardia, consuma lo strappo: non è più in Fratelli d’Italia.

Viviana Beccalossi lascia FdI

Come racconta la nostra testata BresciaSettegiorni.it, la desenzanese Viviana Beccalossi, assessore uscente e rieletta consigliere regionale in Lombardia lo scorso 4 marzo nelle fila di Fratelli d’Italia, ha annunciato ieri l’addio al partito. Nel pomeriggio di ieri, giornata decisamente tumultuosa per il centrodestra, Beccalossi ha sancito lo strappo con il partito guidato da Giorgia Meloni.

“Da un po’ di tempo mi sono resa conto che questa comunità è cambiata e che, a torto o a ragione, alcune mie posizioni politiche, peraltro coerenti con la storia della destra lombarda e nazionale, vengono mal sopportate e non condivise”.

Gli imbarcati

“Tutto legittimo, come forse è legittimo imbarcare, per un pugno di voti, personaggi cacciati da altri partiti e dalla moralità quanto meno sospetta – prosegue la nota -. Un comportamento, per il mio modo di interpretare la politica, del tutto inaccettabile”.

A disposizione di Fontana

Beccalossi non ha però intenzione di dimettersi, dopo le 3900 preferenze raccolte nel voto di 20 giorni fa. Proseguirà il suo percorso nel Consiglio regionale lombardo nel gruppo misto, ma sempre “a disposizione del presidente Fontana e della maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia”.

La reazione

Dura reazione da parte dei colleghi del partito:

“Sorpresi e amareggiati dall’inspiegabile scelta. Sorpresi perché solo poche settimane fa ha chiesto di candidarsi come capolista di Fratelli d’Italia alla Camera e in Regione nella sua città, evidentemente condividendone obiettivi e progetto politico. Amareggiati perché dobbiamo prendere atto che per lei, dopo tanti anni in cui si è erta a paladina della disinteressata militanza, la propria posizione personale è diventata prioritaria rispetto al bene della comunità politica che le ha permesso, dal 1995 in poi, di ricoprire incarichi di prestigio in Consiglio Regionale, in Giunta e in Parlamento”.

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