Casello di Agrate, il Movimento 5 stelle chiede la chiusura

Ordine del giorno per impegnare la Giunta Fontana ad abbattere la barriera lungo la Tangenziale Est.

Casello di Agrate, il Movimento 5 stelle chiede la chiusura
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Il Movimento 5 Stelle chiede la chiusura del casello di Agrate lungo la Tangenziale Est. Una richiesta forte messa nero su bianco in un ordine del giorno che i 5 Stelle si apprestano a presentare in Consiglio Regionale. L’obiettivo dei pentastellati è quello di far prendere una posizione netta in merito alla Giunta guidata da Attilio Fontana dopo le promesse fatte in campagna elettorale.

Occasione imperdibile con l’assestamento di bilancio

Secondo il consigliere regionale Marco Fumagalli proprio in occasione delle sedute di Consiglio, previste nei prossimi giorni per l’approvazione dell’assestamento di Bilancio, ci sarebbe l’occasione di procedere con l'”abbattimento” della barriera che costituisce un vero salasso per i pendolari e non solo costretti a pagare ogni giorno tra andata e ritorno ben 4 euro per recarsi a Milano, attraverso la tangenziale Est (di proprietà di Serravalle spa). Tangenziale  per altro spesso intasata.

La manifestazione di protesta dei sindaci a gennaio

Un tema caldissimo quello dell’abbattimento del casello di cui si discute da trent’anni. Proprio nel gennaio scorso, a seguito dell’aumento del pedaggio da 1,70 euro a 2 euro, i sindaci del territorio avevano fatto fronte comune organizzando una manifestazione proprio davanti alla barriera. Manifestazione alla quale avevano aderito non solo i primi cittadini del Vimercatese, ma anche quelli del Meratese. I sindaci avevano anche sottoscritto un documento per chiedere a Serravalle spa di non procedere con l’incremento del pedaggio. Appello che non aveva sortito alcun effetto.

Le promesse di Fontana

Durante la campagna elettorale per le elezioni di inizio marzo sostanzialmente tutti le forze politiche avevano promesso l’abbattimento del casello. Ora il Movimento 5 Stelle chiede che la Giunta Fontana passi dalle parole ai fatti.

Il comunicato del consigliere regionale 5 Stelle

“Caro Fontana, mandiamo in pensione il casello di Agrate o ti rimangi la promessa che hai fatto ai cittadini in campagna elettorale? – ha dichiarato il pentastellato Fumagalli – Alla vigilia delle sedute di assestamento di bilancio, in aula la prossima settimana, abbiamo l’opportunità di eliminare il casello di Agrate che complica la vita a tanti cittadini dal 1975”

Secondo Fumagalli per passare alle parole ai fatti basterebbe che L Giunta regionale desse indicazioni  “Serravalle spa” di ridurre le proprie previsioni di utili a bilancio dell cifra incassata ogni anno grazie al casello

“Il Movimento 5 Stelle presenterà infatti un ordine del giorno che chiede a Regione Lombardia di dare le opportune indicazioni a Serravalle Spa per ridurre il proprio utile a vantaggio della rimozione del casello – prosegue il comunicato – Mi auguro che la proposta riceva un ampio sostegno da parte della Maggioranza.  Il presidente Fontana in campagna elettorale ha partecipato alla manifestazione dei sindaci al casello dopo l’ennesimo aumento del pedaggio e ha dichiarato di “abbattere il casello di Agrate” in caso di sua elezione. Ora il tempo delle chiacchiere è finito, e se il governatore lombardo non convergerà sulla nostra ragionevole proposta vorrà dire che sarà complice di questo prelievo forzato ai danni dei suoi cittadini.
Il casello di Agrate della tangenziale est è una vera ingiustizia per tutti i cittadini che vivono a nord della barriera e che ogni giorno usano la tangenziale per recarsi al lavoro a Milano, mentre da Carugate in poi i cittadini possono prenderla gratuitamente”

Ogni pendolare spende 1.200 euro l’anno

“Una disparità di trattamento senza giustificazioni che pesa, e non poco, anche sul portafoglio – conclude Fumagalli – .Quattro euro al giorno, due all’andata e due al ritorno, per un totale di 124 euro al mese, 1200 euro l’anno (calcolati su una media di 300 giorni lavorativi), che si aggiungono al costo già considerevole per la benzina. Questo non è un pedaggio, è una scure che ogni mattina si abbatte sui lavoratori brianzoli del vimercatese e del lecchese. E la questione non è solo economica ma anche ambientale,  perché tantissime sono le persone che per evitare il salasso escono dalla tangenziale prima del casello e rientrano alla prima entrata dopo il casello, andando a intasare lo svincolo di Carugate all’altezza di un polo commerciale che comprende il Carosello, Ikea e Leroy Merlin già fortemente saturo di traffico veicolare”.

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