Contrasto bullismo e cyber-bullismo, stanziate più risorse | Il governatore risponde

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Contrasto bullismo e cyber-bullismo, stanziate più risorse | Il governatore risponde
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Rubrica “Il governatore risponde”: per inviare le vostre domande al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana scrivete a ilgovernatorerisponde@netweek.it.

La domanda di questa settimana

Signor presidente, vorrei sottoporle un tema che troppo spesso passa sotto silenzio mentre a mio avviso meriterebbe un po’ più di attenzione: quello del bullismo tra i giovani, che in tante situazioni si sviluppa attraverso i social network causando grossi problemi, che poi si ripercuotono sulle famiglie. Non so se sia o meno competenza della Regione, ma la invito nel caso a sollecitare chi di dovere per frenare il diffondersi di questa pratica assurda e devastante.
Alfonso – Milano

Il governatore risponde

Caro Alfonso, nel 2017 il Consiglio regionale ha adottato una legge dai contenuti innovativi, proprio per contrastare il bullismo e il cyber-bullismo. A settembre 2018 la Giunta da me presieduta ha attivato l’iniziativa “Bullout”, per finanziare i piani di prevenzione e di contrasto al fenomeno nelle scuole: da 10.000 a 25.000 euro a ciascun progetto per la durata di almeno dieci mesi, che sta registrando un boom di adesioni. Vista la straordinaria partecipazione al bando abbiamo deciso di rifinanziare la misura con ulteriori 300.000 euro, così da ammettere altri progetti.
La linea di intervento prevede di realizzare programmi di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche di tipo informatico, rivolte ai minori e alle famiglie, contempla misure di sostegno a favore dei minori vittime di atti di bullismo e di cyber-bullismo e programmi di recupero rivolti agli autori degli atti, favorendo inoltre lo sviluppo e il consolidamento di una policy di contrasto al bullismo e al cyber-bullismo di scuola e di comunità mediante il coinvolgimento delle figure presenti sul territorio, quali i referenti scolastici che si dedicano alla lotta a questi fenomeni.
Nei tanti incontri organizzati sul tema, abbiamo rilevato che non solo i ragazzi troppo spesso sono inconsapevoli dei gravissimi pericoli che corrono, ma lo sono anche le loro famiglie. I progetti arrivati dalle scuole invece sono ben strutturati: oltre ai giovani, prevedono di coinvolgere appunto le famiglie, insieme ai servizi socio-sanitari. L’impressione è che ci siamo incamminati sulla buona strada, ma accogliamo con favore ogni voce che si voglia aggiungere in questa importante lotta, che non va sottovalutata.

 

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