Masate e Basiano dopo la mancata fusione arriva il de profundis per l'Unione

Masate e Basiano. Dopo il no al referendum sulla fusione da parte dei basianesi, l'Amministrazione di Masate ha comunicato di considerare chiusa l'esperienza dell'Unione.

Masate e Basiano dopo la mancata fusione arriva il de profundis per l'Unione
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Masate e Basiano il no alla fusione espresso dal referendum ha finito per spaccare anche l'Unione. Il sindaco di Masate Vincenzo Rocco  ha annunciato che considera l'esperienza finita.

Masate e Basiano sempre più lontani

La mancata fusione con Basiano ha «ucciso» l’Unione. Mercoledì sera nel corso del Consiglio comunale, il sindaco Vincenzo Rocco ha, infatti letto una comunicazione in cui ha preso atto dell’esito referendario sfavorevole al matrimonio tra i due paesi e ha annunciato che l’esperienza dell’Unione «politica-amministrativa», finisce qui.

"Non una ripicca"

"Non è una ripicca e non è una rivalsa - ha osservato il borgomastro a margine della seduta - Ma abbiamo preso atto che i cittadini di Basiano non vogliono unirsi a quelli di Masate. Andremo avanti fino al 31 dicembre 2018 poi si faranno i passi per diventare un’Unione di servizi che potrebbe essere anche allargata ad altri Comuni. Il nostro slogan sarà “Tornare indietro per andare avanti”».

Cadranno Giunta e assemblea dell'Unione

Dal 2019, dopo aver compiuto gli inevitabili procedimenti amministrativi in corso, non ci saranno più un’assemblea e una Giunta dell’Unione che continuerà solo attraverso i servizi gestiti insieme dai due Comuni con una serie di convenzioni. Secondo Rocco la mancata fusione rappresenta un’occasione persa per entrambi i paesi che avrebbero potuto beneficiare di contributi consistenti. "Ci dispiace molto che i cittadini di Basiano abbiano bocciato in modo così netto la proposta - ha osservato - Con questo rifiuto, si è persa una occasione storica per giungere dopo 14 anni al naturale compimento di un “percorso unitario” che tanto ha fatto bene alle due comunità. Forse è venuto il momento di pensare ad altro. Noi pensiamo che non abbia più senso una Unione “politica” così come l’abbiamo conosciuta e pertanto consideriamo conclusa questa esperienza".

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